Smart - Working in Test
 
 
La DGTCSI-ISCTI nell’ambito dell’introduzione di nuove modalità di lavoro a distanza nella PA, ha attivato in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione dell’Università degli Studi di Perugia (UNIPG) e il Dipartimento della funzione pubblica (DFP) della Presidenza del Consiglio dei ministri, un progetto di ricerca denominato “Job-satisfying”. Lo scopo del progetto è stato quello di svolgere un’indagine, anche mediante un test condotto da remoto, sull’impatto dello smart-working sulla qualità del lavoro e sulla soddisfazione dei bisogni dei dipendenti della PA coinvolti nello studio.
 
Lo studio, di natura esplorativa, ha visto lo svolgimento di test con 16 partecipanti nel mese di ottobre 2021, tutti dipendenti pubblici volontari e suddivisi in due gruppi, ai quali è stato assegnato un compito lavorativo da svolgere in modalità smart-working o dal proprio ufficio. In particolare, ai partecipanti è stato richiesto di creare un semplice “test” di usabilità del sito web del Dipartimento della funzione pubblica. Per lo svolgimento del compito è stata utilizzata la piattaforma “eGLU-box PA 1.0”, uno strumento recentemente messo a disposizione di tutti i redattori web delle PA per la valutazione dell’usabilità dei servizi online (vedi il Progetto eGLU-box PA). Alla fine del compito, i partecipanti hanno risposto ad alcuni questionari per la valutazione della soddisfazione dei bisogni correlati al lavoro e della percezione delle proprie capacità e performance lavorative. 
 
I risultati dell’indagine evidenziano che tra lavoro da casa e lavoro da ufficio non ci sono differenze significative rispetto alla durata e alla correttezza dello svolgimento del compito. I tempi impiegati per portare a termine il compito dal momento del suo avvio sono stati simili per entrambi i gruppi. Tuttavia, nonostante l’assenza di un limite temporale nell’avvio del compito a partire dal momento della comunicazione, chi ha effettuato l’esperimento da ufficio sembra avere interpretato la consegna in modo “imperativo”, avviando il test subito dopo aver ricevuto il compito. Al contrario, chi ha effettuato l’esperimento da casa ha mostrato una gestione dei tempi di avvio del compito più autonoma. In altre parole, i dati suggeriscono che i partecipanti in smart-working abbiano maggiormente fatto ricorso a criteri di “autodeterminazione” nella gestione temporale delle proprie mansioni lavorative.
 
 

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